Ruota Libera è un podcast che nasce con l’idea di raccontare il mondo del ciclismo a 360 gradi. Storie di atleti e non solo, che hanno vissuto e vivono questo sport con un’immensa passione. Ogni puntata vedrà protagoniste diverse figure che hanno lasciato e stanno lasciando un segno importante nel mondo delle due ruote.

    L’evoluzione del ciclismo: abbiamo parlato assieme a Nicola Minali dell’importanza nella ricerca dei materiali e delle nuove tecnologie, a partire dalle scarpe dei ciclisti World Tour.

    Con la partecipazione di: Nicola Minali e Giada Borgato

    Seguici sui nostri social:

    Instagram: @ursuscycling
    Facebook: Ursus Cycling

    https://www.ursus.it/it/

    ti dirò taden persona straordinaria un ragazzo semplice come si vede come si vede non recitano a parte lui è [Musica] così Buongiorno e benvenuti a tutti ad una nuova puntata di ruota libera fino ad ora abbiamo parlato di preparazione atletica di nutrizione di ciclismo giovanile di ciclismo femminile di BMX di grandi viaggi e tanto altro argomenti differenti ma con un denominatore comune l’evoluzione abbiamo capito che Ricerca e Sviluppo hanno portato il ciclismo su un altro livello Sì è cambiata la mentalità ma sono cambiate anche le tecnologie e i materiali dalle bici all’abbigliamento fino alle scarpe e proprio da queste ultime oggi inizieremo un altro viaggio Sono qui con il product Creator Nicola minali e d’ex professionista che fa parte del gruppo DMT Diamant un’azienda Veronese che da anni calza i migliori ciclisti al mondo e non solo Ciao Nicola Ciao Giada come va Tutto bene Allora io partirei dal fatto che sei un Ex professionista ciclista con 43 vittorie in carriera sì eh diciamo che sono riuscito ad avere un buon palmares e sono 50 per esattezza e Ah 50 me nero persa qualcuna sì qualcuno S però Vabbè da 43-50 cambia poco Diciamo che essere riuscito a vincere ne tre grandi giri in coppa del mondo non suceda molti e io ho avuto la fortuna di di essere uno di questi Ecco due tappe al Giro aspetta perché non voglio sbagliare due tappe al Giro tre al Tour e sette alla welta due Parigi Tour consecutive Insomma non è poca roba Sì m Diciamo che da quando c’è il ciclismo c’è una classifica dove siamo non in tantissimo aver vinto nei tre grandi giri e io ho avuto la fortuna di vincere almeno per due volte quindi Eh sono stato fortunato Ecco diciamo così fortunato ha avuto gambe soprattutto Ma sei riuscito anche per esempio a battere un certo Cipollini al giro del 95 95 Esatto 95 e soprattutto nel tour del 97 Colpo Grosso con due tappe ma soprattutto l’ultima su gli chance Elise Parigi che emozione è stata ma per un velocista è la potei perché comunque riuscire a vincere l’ultima taa tu de France è un blasone importante e che mi tengo stretto anche questo è un’altra classifica che a livello italiano siamo in cinque ad aver vinto nella storia del Tour de France quindi e Bontempi Zanini baldato io e Bennati è stato l’ultimo che è stato Bennati quindi e è un altro vanto di cui vado molto molto fiero Eh sì una carriera piuttosto lunga dal dal 93 al 2002 appena chiusa la carriera come tutti insomma ha iniziato una nuova vita un nuovo lavoro e sei entrato in DMT Sì e sono entrato proprio il primo gennaio 2003 quando ho deciso di smettere di correre e c’era già una collaborazione con il mio titolare Federico zecchetto già già da atleta collaboravo con l’azienda per lo sviluppo delle scarpe ed è per questo che sono qui e quindi Sì dal 97 l’anno della batic e ho vinto Parigi con le con le Diamant con le DMT Ascolta ma le tue prime scarpette da ciclismo te le ricordi me le ricordo molto bene e i ho iniziato a correre a 7 anni quindi nel 76 e c’era solo un modello di scarpe non esistevano come adesso molte varianti erano nere avevano i lacci ed erano in pelle assomigliavano a qualcosa tipo questa non è che assomigliavo uguali identiche Nel senso che erano proprio fatti così con i rinforzi dove c’erano le cinghiette Perché all’epoca avevamo il puntapiedi non non c’erano i pedali a sgancio rapido e quindi Sì erano come quelle lì questa è una scarpetta di cui vado molto gelosa perché è una scarpetta che produceva mio nonno che aveva la sua azienda di scarpe era un artigiano e era uno dei pochi che producevano scarpe da ciclismo su misura erano più o meno gli anni 80 e di strada e di tempo ne è passato tanto da qui a lì insomma son cambiate tante cose Questo è il passato questo è il presente una volta c’era un modello adesso ce ne sono diversi Sì effettivamente anche il ciclismo è cambiato tutto cambia tutto in evoluzione Forse in modo molto repentino negli ultimi anni e questo fa sì che i prodotti Si modifichino molto velo Ecco c’è da dire però che gli artigiani come tuo nonno hanno fatto hanno fatto veramente la storia perché comunque se andiamo a esaminarla nel dettaglio le basi fondamentali della Calzatura che va bene a un ciclism a un ciclista degli anni 40 50 7080 comunque riportato al giorno d’oggi non bisogna mai dimenticarle si parte sempre da quel punto di partenza lì Diciamo che è cambiato tutto ma le basi sono sempre le Esatto Ascolta Portami dentro al mondo DMT Come nasce una scarpa Portami in azienda Adesso la nostra scarpa nasce da un filo perché siamo eh produttori di un prodotto che è NIT e noi veniamo da da alre esperienze in altri segmenti sportivi e abbiamo un Noo all’interno dell’azienda che ci permette di partire dal filo e fare la tomaia e poi costruire la scarpa quindi eh e non è più come si faceva qualche anno fa perlomeno Noi abbiamo proprio virato a 360° 5 anni fa non facendo più le scarpe in microfibra ma concentrandoci sul sul NIT c’è tutta una fase ci sono Anzi varie fasi no dalla progettazione alla giunteria cioè Ci sono vari passaggi no sì allora il il percorso che si fa di una scarpa è quello che faceva ancora tu nonno nel senso che c’è la giunteria Cè la premonta la monta e poi il prodotto finito di base Eh noi facciamo questa questo tipo di tomaia e che che è una calza a tutti gli effetti aperta Dopodiché andiamo ad AD apportare quelle che sono eh i rinforzi la fodera e il puntale Si si chiude dietro si fa una una premonta e poi si si attacca la suola è una fase piuttosto lunga quanto ci vuole per creare una scarpa allora se dobbiamo fare una scarpa su misura Come facciamo per certi atleti Ci vuole un giorno a fare un paio di scarpe È ovvio che in in fabbrica in mano viia fanno du 300 paga di scarpe al giorno Insomma C son presenti ancora Anzi sono presenti i macchinari ma è fondamentale ancora la manodopera specializzata No è fondamentale e ed è importante e soprattutto al femminile visto che si parla molto femminile credo che sia un valore aggiunto per tutte le aziende che comunque hanno dei prodotti fatti a mano perché S Siamo davanti delle macchine che ci fanno fare un Cito di lavorazione però c’è sempre L’apporto umano e la la donna è molto più brava rispetto all’uomo Infatti noi il 95% delle dei dipendenti Diamant è donna precisione e pazienza e pazienza è una dote che l’uomo non ha questo diciamolo perché secondo me è giusto dir è una lavorazione Comunque certosina adesso se io guardo la scarpa che produceva il nonno ha una scarpa moderna come questa o quella lì Vedo anche molte meno cuciture cioè come hai detto questa è una calza è una tomaia unica Questo invece è un insieme di tanti pezzi incollati uno sull’altro e poi cuciti Qui mancano proprio le cuciture un è una tomaia unica es è una tomaia unica pressioni se vogliamo vedere sul piede Esatto è proprio il punto di forza che ha la nostra il nostro prodotto e diciamo che una scarpa tradizionale e in microfibra ha bisogno di il piede ha bisogno di un po’ di adattamento alla scarpa che prende un po’ la forma e quant’altro Questa invece al contrario è la scarpa che si adatta dal primo secondo che la indossi al tuo piede com’è cambiata negli anni proprio la scarpa cioè Qui siam partiti e la guardavi anche tu prima da una suola in cuoio sì giusto adesso abbiamo per esempio suole in carbonio Esatto non esistono più in cuoio non esistono più si fanno solo in carbonio nel segmento strada soprattutto anche la mountain bike Però comunque sì carbonio Ecco anche qui so che venivano prese delle lastre proprio grandi di cuoio che andavano modellate su pied e Qui invece arrivano dei pezzi Già tagliati no Sì è un Praticamente è una calza aperta senza la cucitura dietro che poi viene è fatta in fase di montaggio quindi non ha nessuna non ha nessuna cucitura la nostra e le cuciture sonoo quelle che poi possono portare problemi magari pressioni sul piede e quant Allora le cuciture vengono messe nel momento in cui c’è da dare una morfologia al prodotto e in questo caso invece non c’è bisogno di morfologia perché comunque eh Ripeto magari sono ripetitivo Però è una calza a tutti gli effetti viene un po’ da dal mondo moda ci abbiamo visto negli ultimi primi anni appunto anche nelle scarpe nelle sneakers proprio queste scarpe che non hanno né lacci né nulla Sono proprio una calza Diciamo che viene la moda è venuta dopo nel senso che si sono loro poi adeguati a quello che er il nostro mondo viene dal mondo del calcio questo sì i primi ad adoperare le scarpe in knit sono stati i calciatori e quindi le fasi se vogliamo vedere sono progettazione la giunteria che mi hai detto appunto viene fatta assli i assemblati pressati con le con le macchine poi si va al montaggio si inseriscono appunto i boa e Esatto tutte tutti tutte le altre cose si fa poi anche un test sui materiali sulla scarpa finita si fanno prima sia su sui materiali di di costruzione sia sulle suole e poi si fanno prodotto finito Ovviamente per andare sul mercato Ok quindi poi in scatolamento e e Esatto Ho capito Diciamo che quando si si pensa a una scarpa c’è un anno eh un anno Prima si si si si mettono insieme le cose ci vuole un anno per per fare una scarpa Ok la progettazione Quindi è una C l’idea lunga un’idea Esatto l’idea poi ci sono tutte le varie fasi che vanno messe e collaudate prima di andare a fare a computer quelle lì Oramai no a computer ma noi siamo un po’ più tradizionalisti ci piace metterli insieme provare la scarpa è una scarpa eh Dove si capisce che c’è dell’eccellenza No il prodotto è d’eccellenza Sono scarpe che sono state scelte anche dai grandi campioni Sì tu per primo le hai indossate Poi è arrivato lì a Viviani e adesso avete il talento tadei pogacar vi ha scelto anche lui sì Com’è arrivato tadei da voi partiamo già da quando c’ero io nel 97 che ho conosciuto Federico e ho iniziato una collaborazione con lui e all’epoca avevano con la scarpa si chiamava Diamant e lì in quell’anno lì è stato cambiato il nome in DMT perché era troppo lungo e quindi è stato proprio cambiato il nome del prodotto avevano solo ancora in N un caricato vetro non c’era ancora la vento del carbonio perché parliamo del 97 quindi il carbonio soprattutto nelle suole all’epoca c’era suo in un in una scarpa giapponese e noi abbiamo iniziato ad operare queste scarpe e quindi il consiglio che ho dato io azienda subito era quella di trovare una suola con determinate caratteristiche soprattutto che fosse in carbonio e lì c’è stata proprio l’evoluzione della suola in carbonio Dopodiché eh partendo dalla scarpa che faceva tuo nonno Ma che faceva anche il mio titolare nel 78 quando è partito eh Dove si adoperava la pelle di canguro di vitello dipendeva cos sia sul mercato eh C’è stata un evoluzione sul sintetico per quello che riguarda la tomaa e c’è stata abbastanza ricerca nella nella tipologia di chiusura quindi si è passato dai lacci ai velcri dai velcri Alle micrometriche che sono chiusure proprio Cricchetto e poi c’è stato l’avvento dei rotori che sono gli ultimi esatto sono gli ultimi che vengono montati su quasi tutte le scarpe da ciclismo ma non solo è un sistema particolare fatto veramente bene quindi noi invece siamo siamo tornati indietro nel discorso del del dei lacci e qua subentra subentra tadei che abbiamo conosciuto già il primo anno del Professionista suo e l’abbiamo contrattualizzato e lui una volta mi fa Ma voi fate un modello con i Laci detto no perché voglio dire Gam Esatto Non c’era in gamma esisteva già qualche nostro competitoor con i lacci e Brady wiggins bisogna riconoscerlo è stato quello che l’ha reintrodotto nel mondo del professionismo perché lui aveva un po’ la mentalità del vintage così quindi è stato il primo che ha rimesso i lacci nel mondo i professionisti Tad invece mi faceva mi fa questa domanda perché lui aveva adoperato fino a quel momento lì una scarpa di un artigiano sloveno suo amico che gli faceva le scarpe con i lacci lui era molto alla ricerca del discorso leggerezza quindi aveva una scarpa basica con pochissimo materiale anche la suola molto fine molto era lui andava alla ricerca della leggerezza e aveva un concetto tipo quello che faceva tuo nonno Quindi con i lacci solo sulla parte del superiore del piede quando mi ha fatto questa domanda detto guarda noi non le facciamo però abbiamo no all’interno dell’azienda che possiamo pensare di fare un qualcosa Eh visto che facevamo già la scarpa con i rotori con che ha adoperato Elia la kr1 che aveva un rotore solo eh Con delle tecnologie particolari Nel senso che sarebbe facile mettere eh una cucitura e e chiudere la scarpa eh Con delle con con dei tiranti Noi invece riusciamo a fare un certo tipo di prodotto Dove scorre una uno scheletro Quindi io quando vado a chiudere le scarpe che sia rotore che sia in come in questo caso il laccio nel momento in cui io vado a chiudere stringe stringe su tutto il su tutto il piede e perché farlo come era una volta cioè gli occhielli sopra ti tirano solo sopra tirano bravissima tirano bene ma non non sono uniformi come quest non fasciano tutto il piede si può dire mi sono messo lì con con i tecnici del kit abbiamo creato questa cosa ci siamo arrivati per step morale e arriviamo a ridosso del Tour de France il primo Tour de France di Today gli mando il prototipo gli dico Provalo lui adoperava già questo con i rotori Provalo e poi vediamo Ci aggiorniamo morale li ha messi su fa io non le tolgo più perché mi trovo meglio con queste e che ci ha messo un po’ in crisi anche a livello commerciale per che comunque avevamo la scarpa già coi due rotori da da da vendere fondamentalmente da spingere e lui c’è un po’ è che chiamo il mio titolare guard Federico Ho sentito tadei mi dice che vuole correre il tour con queste scarpe cosa facciamo se vuole correre con qu le scarpe lì Corre con quelle scarpe lì lui è sempre molto dalla parte degli Atleti e C’è cè c’è caduto addosso il primo tour da France il secondo Tour de France e da lì in poi tutto il discorso volevate lanciare una scarpa in realtà poi lanciata ovviamente volevamo spingerla spingerla di più Sì e ci siamo ritrovati a dover fare un modello top di gamma paritario all’altro Comunque come Tecnologia come prezzo quant’altro E andare fuori con due due modelli diversi ed è così quindi che nasce la DMT krs SL esatto Eh la pois DMT si può dire No è uscita in tiratura limitata o è ancora disponibile questa no Allora questa è ancora in tiratura tiratura limitata è ha il nome Poggio non è in tiratura limitata chi la vuole la può prendere Ha una grafica diversa eh Praticamente quello che che vedi qua sono i colori non sono a caso ma sono i colori di delle gare che ha vinto lui quindi il tour piuttosto che la Tirreno piuttosto che che che altre corse e simula un po’ il battito cardiaco Ecco m la fatica la tenacia e esatto ha il suo logo all’interno perché all’interno ha il suo logo nella scarpa nella scarpa destra invece nella scarpa sinistra abbiamo inserito Un chip che è molto importante che disc questa è un’altra rivoluzione si può dire sì sì sì siamo stati primi al mondo a mettere questo chip che è riconoscibilissimo perché è una croce eh internazionale della Croce Rossa e morale della favola questo chip all’interno uno si logga mettendo i suoi dati se do essere intollerante a a farmaci piuttosto che altre cose nel momento in cui ci fosse bisogno in caso di necessità che uno perda la conoscenza sia da solo arriva un’ambulanza in teoria ma spero anche in pratica gli addetti dell’ambulanza dovrebbe riconoscere quel simbolo basta appoggiarli un qualsiasi smartphone e si vede il nome cognome e tutto quello che è la è proprio qui dentro un dispositivo salvavita Sì nella parte Ness solo nella scarpa sinistra perché è la parte del cuore perché chi è addetto alla sicurezza comunque fa fa servizio nelle ambulanze sa benissimo che c’è chi ha il braccialetto C’è chi ha l’anello C’è chi ha Noi l’abbiamo messo nella scarpa perché comunque e pensiamo che sia un qualcosa in più eh per per per l’acquirente finale ma per tutti insomma Perché cosa importantissima perché insomma tante volte ci dimentichiamo di portare via un documento di che ci Sì insomma che che fornisca la nostra anche la nostra identità semplicemente Magari solo nome e cognome non basta perché se uno è allergico per dire a un a un farmaco piuttosto che un altro intervieni in modo più mirato importantissimo e questa è una cosa innovativa questo dispositivo salvavita collegato a un app come 2020 cioè la prossima collezione andremo su tutti i topp di gamma e non solo sulla scarpa di tadei Ecco quindi anche qui sul peso 200 g di scarpa no dicevi che tadei è molto attento al peso giustamente bisogna rimanere in linea anche con tutte le modifiche tutte le altre evoluzioni che ci sono state nel mondo del ciclismo si guarda tanto al peso Anche qui le scarpe adesso Sono una piuma Sì diciamo che se è si è si è evoluta molto e quindi si è molto attenti soprattutto al peso perché adesso Andiamo nello specifico n numero uno al mondo e lui guarda anche il grammo guarda anche il grammo e fa bene perché li mando le Scar li m Cioè li mando un po’ dappertutto tu mi insegni visto che sei stata atleta come me che durante una competizione soprattutto di 6-7 ore la fa la differenza il peso e quindi sono sono molto attenti ti dirò Tad una persona straordinaria un ragazzo semplice come si vede come si vede non Recita una parte lui è così è così ed è uno spasso avere a che fare con con talento con una un atleta che comunque eh è il numero uno al mondo è un tesoro che ci dobbiamo tenere stretti tutti al di là del discorso nostro commerciale e lavorare con lui non ci sono problemi perché è attento Ma non è logorroico e questa è importante c’è i feedback che ti dà un atleta professionistico professionista e sono importantissimi per poi sviluppare un prodotto che va al fruitore finale che può essere un amatore Come può essere Eh quello della domenica e deve avere sempre certe caratteristiche la scarpa in questa nell’evoluzione c’è da dire anche che Elia Viviani è stato molto importante per noi negli ultimi 10 anni della sua carriera è un ragazzo che tra i professionisti in attività e forse il primo l’avete cresciuto le sue prime DMT le ha messe a 11 anni e non vi ha più lasciato Sì le messe che correva lì in una squadra piccola del di Verona Io sono di Verona e quindi lo seguivo già da quando era giovanissimo esordiente Allievo e quando ha potuto si è instaurato un un bellissimo rapporto fra me e lui e e e anche Federico Comunque gli ho detto guarda Federico secondo me questo ragazzino interessante ed è molto pignolo è molto attento Elia è un tester impeccabile Non solo per le scarpe ma anche per il resto maniacale lui e mi ricordo l’anno Olimpico ha fatto un milione di prove per proprio avere una performance importante e di conseguenza è cresciuto in questa maniera c’è questo nostro personale Al di là che lavorativo e quindi è molto più facile No non ti dice una cosa per un’altra e se ti dice una cosa è perché comunque va cambiato o perfezionata e quindi Elia proprio è è cresciuto con DMT e questo è importantissimo prima parlavi appunto del rapporto che avete con i professionisti e delle collaborazioni adesso uno come Elia sì Pignolo magari fa una telefonata in più ma ha fatto crescere anche lui L’azienda si può dire lo stesso indesso crere l’az perché sono loro che poi vi chiedono di fare una modifica di perfezionare in un modo o nell’altro perché chi meglio di un professionista può testare i materiali sono loro che stanno in sella 56 ore e le scarpette le usano per 5-6 ore tutti i giorni quindi la scarpa deve essere perfetta sul loro piede Il piede deve essere stare comodo la scarpa non deve scaldare la scarpa non deve far male la scarpa deve essere performante dal giorno uno che la indossi Ma poi anche a lungo andare perché deve resistere alle intemperie alle cadute cioè Esatto Esattamente deve essere perfetta deve essere perfetta Allora ci sono tester e tester bisogna stare attenti anche qua e questo è il mio ruolo essendo stato un atleta ci sono quelli che gli va bene tutto ho fatto anche dei Placebo per capire effettivamente facevo non le facevo andava sempre bene e quindi capisci che non è attendibile eh Quelli invece come Elia come come tadei sono molto attendibili perché comunque Si dic una cosa e perché va fatta insomma Poi c’è anche l’atleta magari più sensibile quello meno sì questo indubbiamente sì sì sì sì Questo per le scarpe anche per tantissimi altri materiali Sì sì tutto e ed è ed ed è fondamentale ti dirò che Federico non ha mai voluto spingere a livello eh andare alla ricerca per forza di mettere ai piedi di atleti di un certo di un certo tipo per farsi pubblicità Lui è sempre stato quello ed è tutt’ora la nostra filosofia prima provi il prodotto mi dici cosa ne pensi e poi poi ne parliamo È ovvio che se sei un certo tipo di atleta e c’è anche un discorso poi di di di andare avanti con delle sponsorizzazioni ci sta ed è sacrosanto però la base non è prendi le scarpe perché ti pago prendi scarpe le prove Si Bravissima bravissima e negli anni gli ha portato dei risultati questo ma è sempre stata la sua filosofia e sarà sempre questa con con la famiglia zecchetto quindi per dirti a miei tempi c’era jalabert nella HS che le portava jalabert eraa un top Rider di un certo livello e quindi poi c’è stata la CSC di bernis quindi con Cancellara con tutti questi e poi c’è stato Gilbert che ha vinto il primo campionato del mondo la prima volta che la DMT ha vinto un campionato del mondo è stato con gilber non c’ era mai riuscita non aveva mai vinto un tour è arrivato tday quindi Ecco diciamo che abbiamo la fortuna di arrivare sempre al momento giusto i Corridori Gius e raccogliere Bravissimo Però ecco ci tengo a precisare che noi non non spingiamo il discorso sponsorizzazioni spingiamo il discorso prova il prodotto e poi ne parliamo e questa è la cosa più giusta direi perché se devi imporre a un corridore una scarpa con la quale poi non si trova bene Ti mette su un copriscarpe nero e tu tu lì cosa hai guadagnato nulla se non che poi lo perdi Negli anni seguenti quando chiuso il contratto magari perdi il corridore O magari fa una cattiva pubblicità e anche questo non va bene Esatto E poi già Bisogna essere onesti imporre le cose non va mai bene non serve a nessuno mi meraviglio che tante squadre vogliono la scarpa per tutti i Corridori uguali se tu guardi le squadre più importanti le lasciano libere e quindi perché Perché sanno benissimo che i punti d’appoggio dell’atleta sono tre quindi piedi Sella e mani le mani però G fondamentali sono i piedi e la sella e di conseguenza sanno benissimo che quando un corridore si sceglie lui il prodotto e non gli dirà mai che che che che gli fa male o comunque è andato lui all ricerca e secondo me è la soluzione migliore migliore e quindi Nicola fino ad ora abbiamo descritto DMT le scarpe Come sono cambiate i Corridori gli Ambassador ecc Eca eccetera ma se vogliamo DMT è il marchio che si distingue per la produzione di scarpe da ciclismo ma è il braccio di un corpo ben più grande che è Diamant giusto esattamente la ditta è Diamant srl e al suo interno produce per più Brand Diciamo che DMT è è proprio il figlio della dit nel senso che il termine Nel senso che le prime scarpe si chiamavano Diamant Perché facevano solo ed esclusivamente scarpe poi nel tempo il mio titolare diversificato quelle che sono le produzioni e all’interno della diam srl non c’è solo Calzatura Ma c’è anche un mondo carbonio Diamant so e tanti non lo sanno è uno dei principalmente produce scarpe da calcio è vero È verissimo per un brand per un Brand quello lì col baffo Baffo Esatto da 30 anni e dire lo possiamo dire Sì sì da 30 anni siamo il partner per Nike per Nik siamo il partner per un certo tipo di prodotto per i top di gamma per il mercato proprio dei professionisti perché la grossa produzione la fanno in Cina e quindi diversificano quelli che sono i prodotti noi facciamo il top di gamma e sviluppiamo quelle che sono le scarpe che vanno ai piedi dei calciatori di serie A di tutta Europa e quindi da lì Si si è allargata l’azienda ha investito Federico ha investito i macchinari e quant’altro di conseguenza abbiamo un molto importante da questo punto di vista Grazie soprattutto all’apporto di questo di questo Brand che per filosofia aziendale a beaverton non non rimangono più di 5-6 anni con un con un produttore ma cambiano per rinfrescare le idee noi riusciamo ogni volta a rimanere esat Quest Sì sì sì sono molto la Total 90 che se qualcuno se la ricorda il 90 che praticamente era sulla scarpa e l’ispirazione arriva dalla Millemiglia in Italia dove era venuto un tecnico della Nike e aveva visto passare la Millemiglia dalle nostre parti e vedevo questi numeri sulle macchine d’epoca e gli è venuto in mente e noi l’ abbiamo messa sopra il sempre la Total 90 aveva praticamente il dietro del tallone che si sono ispirati ai di lì da gara che dopo nelle gare di automobilismo le rally o le Formula 1 e quindi loro danno l’idee e noi siamo sempre riusciti a mettere dentro una scarpa Esatto sviluppate No perché io sono stata in azienda è stato bello fare il tour io ero convinta di trovarmi solo scarpe da corsa e invece mi avete portato in un’ala dove si producevano scarpe da calcio proprio per Nike quindi non c’erano più suole per scarpe da corsa dove do vanno agganciate le tacchette ma c’erano le suole tacchettate proprio per i campi da calcio ed è stata una scoperta tanti non lo sanno appunto che ed è stato lì un giorno quando era venuto Elia e parlando con il modellista gli dice Ma quand’è che facciamo una scarpa da ciclismo con la stessa con la tomaia come quella da calcio Ecco che Arriv ed è nato il NIT è stata lì un po’ la svolta il problema qual è che le esigenze del calciatore sono diametralmente opposte a quelle del ciclista quindi non è proprio così facile prendo not Magli metto la sua rigida m ni non funziona proprio così E da lì è partito tutto lo studio per fare questo tipo di tecnologia su una scarpa da ciclismo quindi ecco che si intrecciano moda calcio e ciclismo Esatto esatto anche per la moda abbiamo fatto le calze per un Brand importantissimo Non so se si può dire ma vabbè Dillo dillo Dolce Gabbana e le scarpe che faceva a NIT venivano fuori tutti dalla diam non le scarpe la tomaya la producevamo Noi anche per Croc Croc è un altro segmento e lì si lavora con Leva Federico aveva trovato una collaborazione con con la ditta e poi alla fine è diventata parte della Diamant l’ha comprata lui quindi insieme ci sono tante cose nohow che entra e si fonde Esatto questo sicuramente con secondo me un minimo com denominatore che è Federico zecchetto lui non ha mai avuto paura o meglio eh non so se abbia avuto paura questo non mi ha mai chiesto però è sempre stato uno che ha investito molto e ha sempre creduto nelle nelle persone si è sempre fidato ed è sempre andato avanti ha avuto anche sicuramente delle delusioni ma il suo modo di essere il suo modo di di di di non fermarsi mai l’ha portato a quello quello che è attualmente e il figlio Philip che è il Seo della ditta attualmente e ha queste caratteristiche quindi ecco noi fino ad ora abbiamo parlato poco di Federico zecchetto e non l’ho fatto perché mi sono dimenticata di lui ma è stata una scelta appositamente l’ho tenuto verso la fine perché penso meriti uno spazio dedicato no a un imprenditore che ha fatto la storia sta facendo la storia continua a farla l’ho lasciato anche alla fine perché è un po’ nel suo modo di essere lui non vuole tanto far parlare di lui ma vuole per prima cosa Far parlare i suoi prodotti è un po’ così Federico è così non un po’ è solo così nel senso che lui è molto schivo Eh non vuole mai essere intervistato Lui dice che parlare non serve niente serve solo fare fare e questo è il suo il suo mant diciamo il suo modo di di essere e ed è così Io me lo ricordo all’epoca era molto più presente in azienda molto più all’interno quando correvo io non ti dico quante volte venivo a casa mia durante una settimana abitiamo a 10 km abito a 10 K dall’azienda e quindi eh quando si butta in un progetto Eh ci crede tantissimo Philip che all’epoca era modellista il figlio si davano il cambio uno all mattina e uno al pomeriggio perché hanno questa questo questo me questo dono eh credono molto in quello che fanno spirito imprenditoriale Sì sì sì Si posso definire così dai è un po’ di di noi veneti di essere senza che non me ne vogliono gli altri per noi veneti siamo sempre stati due lui è il classico imprenditore partito negli anni 70 con tanti debiti E perché ecco lui infatti voglio voglio raccontare voglio insieme a te raccontare proprio la storia di Federico zecchetto perché a me piacciono le storie dell’ imprenditoria e degli Imprenditori perché tante volte si vede l’uomo di successo la sua azienda e si pensa che fortuna che bello che bravo ma tante volte alle spalle ci sono anche insuccessi momenti di crisi momenti difficili e a me piacerebbe far conoscere far sapere come è nata la Diamant di MT perché non è caduta dal cielo così Assolutamente no e Federico ha avuto diciamo la sua infanzia Ha abitato a Parigi i genitori sono emigrati in Francia Precisamente a Parigi dove il papà faceva l’ Bianchino poi hanno acquistato un un piccolo Hotel e avevano questo alberghetto che funzionava e durante le vacanze di di estive della sua quando faceva anche lui andava a scuola se è diplomato perito chimico venivano a Bonferraro che è il suo paese natale quindi dei suoi genitori e lì ha conosciuto Vincenzo Mantovani altro imprenditore che adesso non c’è più Ma che ha iniziato l’attività di un altro Brand importantissimo in Italia lui faceva la gente e quindi non lui non ha mai avuto paura di prendere la macchina e andare per la Moa Sport tanto possiamo possiamo pure dire Sì sì esatto Vincenzo Mantovani e nalini e Moa sport e quindi lui prendeva la macchina andava in Olanda andava in Belgio andava in Francia era sempre in macchina e si era aveva capito che aveva delle delle caratteristiche anche insomma come venditore sapeva le lingue in Francia Esatto il francese quindi G gli gli veniva bene e si era fatto questo giro poi eh tutti quelli che lui aveva a che fare diceva Ma perché non fate le scarpe Ma non avete solo l’abbigliamento non avete le scarpe lì se ha voluto provare a partire con eravamo a fine anni 70 quindi All’epoca c’erano pochi artigiani che facevano le scarpe su misura lui vendeva abbigliamento chiedevano scarpe e scarpe non ce n’erano però esatto poi anche un certo di Mers gli aveva chiesto una collaborazione quindi che poi sono diventati amici fraterni e e quindi è partito da lì è andato a casa ha parlato con suo papà soldi non ce n’erano suo papà ha ipotecato la casa e per dare la possibilità al figlio di partire quindi un po’ di pazzia o un po’ di di amore per il figlio non lo so ed è partito con un piccolo capannone e è tornato in Italia nella suo nel suo paese Ferraro di origine e nel 78 è partita Diamant con 17 operai Sì Esatto esatto e faca poche scarpe E da lì è partito Poi oltre alla Calzatura e ciclismo faceva anche altre tipi di calzature perché ha cominciato a diversificare dopodiché ha creato il marchio un altro marchio di abbigliamento e quindi oltre la scaria ha fatto anche il suo abbigliamento che è andato avanti per tot anni con una denominazione che poi è cambiata negli ultimi 7-8 anni e quindi lui è un vulcano è sempre in in evoluzione lui eh Ci crede molto poi il comparto carbonio è andato anche lui all’estero ha fatto una una ditta all’estero in Bosnia son partiti da 3-400 operai adesso sono più di 2000 e quindi capannone dopo capannone e quindi questo questo ha creato il suo piccolo Impero Sì sì sì però le Luci della ribalta lui non sono mai piaciute Io penso che abbia concesso tre o quattro interviste nella sua vita non di più che la sua filosofia Sì ma anche il figlio è così fare anche parlar poco e produrre fare far parlare prodotti lui in dialetto dice seme bisogna mia parlare bisogna fare Ecco e il figlio ti dirò è proprio figlio del papà nel senso che le caratteristiche sono quelle Ovviamente con una visione più moderna però comunque sì quella che serve per andare avanti per portare avanti un marchio che adesso è ben avviato con una storia alle spalle e che insomma davanti ha ancora tanta anche altre due figlie che sono all’interno dell’azienda con altri compiti però diciamo che il Seo è Philip e quindi questa è la storia di successo di un’azienda dell’azienda di Federico zecchetto che come dicevi comprende il gruppo Il gruppo DMT compr Diamant comprende DMT Poi è arrivato Cipollini e con APG poi alè quindi diversificato e ha i tre Brand che ormai sono conosciuti in tutto il mondo e apprezzati in tutto il mondo a parte gli occhiali il casco se uno vuole fare il ciclista viene da noi e ha tutto trova tutto è vero è vero e quindi Nicola noi direi che siamo in chiusura abbiamo parlato di una bella storia di imprenditoria di materiali che sono evoluti nel tempo che continueranno ad evolvere io mi chiedo da una da una scarpa così che sembra ormai perfetta dove ancora si possa cambiare e modificare se vuoi te lo dico L’abbiamo già modificata abbiamo già fatto il modello nuovo quindi abbiamo lavorato c’è sempre da andare avanti c’è sempre io sono molto attento mi ispiro molto in mondi diversi dal ciclismo perché è importante cogliere anche da da fuori ma credo che fanno così anche gli altri e magari a metterla su una scarpa diventa difficile però ci si riesce fare una scarpa tecnica da ciclismo è molto penso sia l’articolo sportivo Uno dei più difficili da fare come abbigliamento lo vogliam dobbiamo mettere come abbigliamento Ecco l’articolo scarpa tecnico da ciclista è molto più difficile rispetto a Altri altri articoli da fare però ecco adesso che le riguardo c’era della modernità anche nella scarpetta del nonno se vogliamo quindi questo per dirti anche che Sì bisogna guardare al futuro ma tenendo sempre un occhio al passato mai dimenticare il passato perché comunque le persone come tuo nonno io non l’ho conosciuto Ma vedendo cosa cosa produceva cioè le le basi i fondamenti sono sempre qu questo vale per le scarpe vale per le bici vale per le maglie poi ovviamente i materiali evolvono Eh c’è sempre c’è sempre da da da da mettere un qualcosa di diverso più più aggiornato Però non bisogna mai dimenticare le basi questo forse sono un po’ boomer in questa cosa ma non non bisogna mai dimenticarsi ste cose chiaro chiaro io ti ringrazio È stato bello scoprire il mondo Diamant DMT e scoprire la storia appunto di Federico e niente Ti aspettiamo ancora qui magari in futuro per parlare anche degli altri brand e intanto grazie per essere stato qui a ruota libera Grazie a te [Musica]

    Leave A Reply