30 maggio 1999, siamo al Giro d’Italia per la quindicesima tappa con arrivo sul Santuario di Oropa. La maglia rosa Marco Pantani, si ferma a bordo strada a inizio salita a causa di un salto di catena. Così il Pirata è costretto ad una straordinaria rimonta.

    #ciclismo #cycling #sport

    13 Comments

    1. Nei commenti c'è chi mi ha fatto giustamente notare che mancava un video sul Pirata, perciò ho cercato subito di rimediare, ma tranquilli ne arriveranno altri. Anche perché le imprese di Pantani sono tante ❤.
      Leggo sempre con molto interesse i vostri commenti che poi spesso diventano fonte di ispirazione per nuovi video, dunque vi ringrazio sia per il supporto ma anche per le tante idee che proponete.
      Vi ricordo inoltre che c'è anche la possibilità di abbonarsi al canale, è un prezzo simbolico di 0,99 al mese, per sostenere il canale. Ho deciso di realizzare dei video per gli abbonati, per premiarli per il supporto che trattano contenuti sul mondo del ciclismo, di recente ne è uscito uno sulla Tudor Pro Cycling Team 💪😉.

    2. Quel giorno Marco fece un impresa forse senza aggettivo… (l'unico che mi viene in mente è impossibile) , mi ricordo l'appuntamento fisso davanti alla TV per vedere il Giro, si aspettava il gesto del cappellino, le parole di De Zan, insomma un emozione, che ancor oggi è rimasta nel cuore degli appassionati!

    3. Io a quell' epoca ancora non andavo in 🚴 come sport è da 14 che lo pratico ma ho iniziato a vedere le varie gare da adolescente con , Bugno , Chiappucci etc etc , poi è arrivato il grande Marco Pantani sempre nei cuori di tutti gli appassionati

    4. Io c’ero alle due vittorie sull’Alpe d’Huez, sul Galibier nel 1998 ed a Courchevel. Non c’ero ad Oropa benché fosse abbastanza vicino a casa mia, ma ricordo benissimo quel giorno epico…

    5. Io ad Oropa c’ero
      Avevo 15 anni e sono stato portato lì da mio zio, grande appassionato, in camper.
      Nel punto in cui ero io abbiamo sentito “Pantani ha forato”
      due minuti dopo “ha ripreso a tutta, sta andando su come un treno”…poi più nulla (ciclismo di una volta senza smartphone).
      A un certo punto spunta Jalabert (bel corridore all’epoca anche se alla fine non ha raccolto troppo in carriera)
      Viene su bene, sta andando forte (tutti pensano che non sarà più raggiungibile)…
      passano dieci secondi e dalla curva sbuca, in mezzo a una folla sia attonita sia in estasi, Marco Pantani.
      Ragazzi era una moto
      Jalabert in confronto era fermo.
      Grande pirata
      Figlio di un ciclismo che (forse per fortuna) non c’è più, ma non si poteva non amarlo.
      Campione fragile e immenso

    6. Fu la prima "mezza goccia" che fece traboccare il vaso della pazienza del Gruppo, il colpo definitivo fu dato dalla volontà di Pantani di vincere una ulteriore tappa ormai ininfluente ai fini della classifica. Il Gruppo si sentì umiliato, e quando scattarono i controlli antidoping a Campiglio si impuntò affinché non fosse consentito a Pantani di prendersi il tempo per far scendere i valori dell'ematocrito. Da lì iniziò il calvario umano del Pirata.

    7. Un' impresa con la U maiuscola. Pochi giorni dopo sarebbe stato l' inizio della fine. Il pubblico lo aspetto' per anni, ma ormai il potere era stato preso da Simoni. E questo non fu mai perdonato all' incolpevole Gibo.

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